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La critica
L'uomo e la magia dello stupore.
Queste le prerogative delle composizioni pittoriche scultoree di Benito Cirelli.
Nelle sue opere recenti, infatti (prevalentemente pittosculrure), prevale essenzialmente l'iter del
processo che sta a monte d'ogni atto creativo e cioè: la magia dello stupore.
Stupore inteso non nel senso comune del termine ma bensì, quella situazione "magica" della
felicità scaturita in "momenti" della vita dell'uomo.
Ogni essere umano nel proprio percorso vitale, incontra (si fa per dire) realtà che suscitano felicità,
ebbrezza e amore per il tutto.
Il volo di unattfarfalla ,la potenza di un vulcano la vita al microscopio (questo ai giorni nostri), ecc,
ecc, oltre, e chiaramente, ad esprimere la potenza del creato, interagiscono con noi anche per la
bellezza delle forme e l'incantamento dei colori.
La forma ed il colore, connubio comune all'arte visiva in genere, in Cirelli assume una valenza
particolare. A ben osservare, egli privilegia la ripetitività di forme modulari (Geometriche e non) in
composizioni visive che esprimono ritmi ed assonanze spaziali privilegiando nel contempo
l'energia intima delle cose.
Questo processo ricreativo che si sviluppa altresì in una terza dimensione (pittoscultura) con alcuni
rimandi cercle et carré e abstraction-crèation non è solo un messaggio monodirezionale e cioè
dall'opera verso il fruitore ma anche implosivo nel senso dello stupore creativo.
Cirelli con questo suo linguaggio e rigore compositivo ricrea nel suo atelier quelle sensazioni di
stupore di come quando si contempla il creato con la certezza che l'opera da lui eseguita è la
manifestazione anch'essa di ben altre energie e nel contempo è felice di farci partecipi.
Nicola Dimitri